Negli ultimi tempi ho notato che negli Stati Uniti e in Inghilterra si è diffuso l’utilizzo della luce rossa. Non sapendo bene di cosa si trattasse ho iniziato ad informarmi per capire a cosa servisse e se ci fossero delle basi solide a supporto di questa terapia.

Si tratta della FOTOBIOMODULAZIONE, una tecnologia che utilizza una luce rossa associata a raggi vicini infrarossi (NIR).

Le aree di applicazione riguardano il dolore, la guarigione, l’ambito sportivo, la rigenerazione cellulare ma anche quello dermatologico e di ricerche riguardo ai suoi benefici ce ne sono parecchie!

Numerosi studi hanno dimostrato come l’applicazione della luce rossa associata ai raggi vicini infrarossi stimoli la produzione di energia (ATP) all’interno delle cellule (nei mitocondri)[1,2,3,4].

Quando una cellula è danneggiata il suo livello di ATP diminuisce, quindi facendo il pieno di energia le cellule funzionano meglio e accelerano la loro rigenerazione.

Come agisce sul dolore?

Le onde stimolano la membrana cellulare aumentando il potenziale di assorbimento degli ioni sodio e favorendo il rilascio di potassio. In poche parole portano alla rimozione del segnale di dolore alla fonte. Questo processo blocca le sostanze proinfiammatorie [5,6] e abbassa i livelli dei fattori legati al danno muscolare (cK, LDH e IL-1β) [2,3,5].

L’applicazione di questa luce stimola, inoltre, la produzione di collagene favorendo la rigenerazione cellulare e riducendone la morte[2,3].

L’utilizzo della fotobiomodulazione può avere un effetto analgesico in soli 10-20 minuti, se applicata nel modo ideale [7].

La fotobiomodulazione ha effetti benefici in tutte le sue aree di applicazione ma è importante sottolineare che è una terapia, non una pillola magica! 

Il dolore è un’esperienza multifattoriale quindi non aspettatevi di guarire utilizzandola un paio di volte. É bene utilizzarla nel modo corretto e, per avere un risultato ottimale, associarla ad altro (movimento/sport, stile di vita, terapia manuale…).

La luce rossa può essere applicata in tutte le zone del corpo tranne sull’addome in gravidanza, su zone infette e su aree di carcinoma attivo [6].

Fonti:

  1. https://www.medicalnewstoday.com/articles/infrared-light-therapy-a-new-approach-to-dementia
  2. Cleber Ferraresi, Michael R. Hamblin,* and Nivaldo A. Parizotto. Low-level laser (light) therapy (LLLT) on muscle tissue: performance, fatigue and repair benefited by the power of light- Photonics Lasers Med. 2012 Nov 1; 1(4): 267–286.        https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3635110/

  3. Cleber Ferraresi, Ying-Ying Huang, and Michael R. Hamblin. Photobiomodulation in human muscle tissue: an advantage in sports performance? – J Biophotonics. 2016 Dec; 9(11-12): 1273–1299.
  4. AlGhamdi KM, Kumar a, Moussa na. Low-level laser therapy: a useful technique for enhancing the proliferation of various cultured cells. lasers Med sci 2012;27:237–49. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21274733/
  5. Aimbire F, Albertini R, Pacheco Mt, Castro-faria-neto hc, Leon- ardo ps, Iversen VV, et al. – Low-level laser therapy induces dose-dependent reduction of TNFalpha levels in acute inflammation. Photomed Laser surg 2006;24:33–7.                    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16503786/
  6. Marcelo F. De Oliveira, Douglas S. Johnson, Timothy D., Shaiane S.Tomazoni, Ernesto C.Leal-Junior – Low-intensity laser and led (photobiomodulation therapy) for pain control of the most common musculoskeletal conditions -Eur J Phys Rehabil Med. 2022 Apr ;58(2) : 282-289.                                    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34913330/
  7. Bashiri H.- Evaluation of low level laser therapy in reducing diabetic polyneuropathy related pain and sensorimotor disorders – Acta Med iran 2013;51:543–7.                https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24026991/