Negli anni 2000 il dott. Ignazius ha inserito questa tecnologia su uno Space Shuttle della NASA per condurre uno studio sulla crescita delle piante nello spazio e, al termine dello studio, ne ha riscontrato una rapida crescita.

Il dott. Whelan (prof. di neurologia pediatrica e direttore di medicina iperbarica all’ MCW) si interessò allo studio del dott. Ignazius e iniziarono una collaborazione per studiare l’utilizzo di questa tecnologia in ambito medico.

Era a loro chiaro che l’utilizzo di queste onde aumentasse la produzione di energia a livello cellulare e promuovesse la guarigione quindi provarono a modificare un sonda chirurgica e, durante un intervento al cervello, notarono che stimolava un farmaco fotodinamico e riduceva i suoi effetti collaterali.

In seguito, il dott. Whelan effettuò uno studio su un sottomarino della Marina Americana, e scoprì che, con l’utilizzo di questa tecnologia, le ferite del personale a bordo guarivano più velocemente del 50% (7 giorni contro 14).

Nel corso degli anni, numerosi scienziati studiarono come questa tecnologia potesse essere applicata per migliorare la capacità metabolica e di guarigione cellulare, notevolmente diminuita nelle lesioni cutanee e muscolari.

Notarono, infatti,  come queste applicazioni favorivano l’attività cellulare portando ad una riduzione dell’infiammazione, dello stress ossidativo e del danno tissutale.

MA COME FUNZIONA?

Il contatto dell’onda emessa da questa tecnologia con le cellule stimola la produzione di energia(ATP) e attiva dei meccanismi che favoriscono la maturazione delle cellule giovani, la produzione di collage e la riduzione delle sostanze infiammatorie (TNF, TNF-alpha, COX-2).

https://www.sciencedaily.com/releases/2000/12/001219195848.htm

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23626925/

https://www.medicalnewstoday.com/articles/infrared-light-therapy-a-new-approach-to-dementia